L'immagine di un vuoto che osserva la sua immagine riflessa sulla superficie dell'acqua, la grafica del corsivo rappresenta proprio la parola distorta dall'increspatura dell'acqua. Così Angelo Di Mino si rimette in gioco decantando la vacuità dell’essere in un momento storico in cui l’arte in generale e di conseguenza anche la musica subiscono affronti di vario tipo, a dispetto della loro basilare importanza per la salute mentale di tutti noi. ‘Void | Void’, elaborato e scritto nel corso di sette lunghi anni, si muove in bilico tra art rock, neo-classica e elettronica e le dieci canzoni presenti, registrate e mixate al Blackstar Recording Studio assieme a Valerio Mina, si avvalgono di ritmiche a tratti ossessive, field recordings, distorsioni noise e arrangiamenti ad ampio respiro melodico. Impossibile un paragone con l’EP ‘Colour', prodotto da Marco Trentacoste’, vuoi per il tempo trascorso e vuoi per il concept, che nel corso degli anni si è evoluto e irrobustito. Talvolta l’impeto è quello di una live band, mentre in altri frangenti pare di trovarsi in un museo di arte contemporanea e specchiare la propria anima in un’installazione, isolandosi e ritagliandosi lo spazio necessario per godere di tanta intimità. ‘Glow’ e ‘The Ship’ sono gli apici di una scaletta che cresce di ascolto in ascolto, coinvolge, rapisce, chiede di essere felici e infine riporta alla disillusione alla quale siamo purtroppo abituati.